venerdì 21 dicembre 2007

Eja Lakota



WASHINGTON - Gli indiani Lakota, il vero nome dei Sioux, cui appartennero i grandi capi Toro Seduto e Cavallo Pazzo, si sono ritirati dai Trattati conclusi dai loro antenati con gli Stati Uniti più di 150 anni fa. Lo hanno annunciato alcuni rappresentanti della tribù.

"Non siamo più cittadini degli Stati Uniti d'America e tutti coloro che vivono nelle regioni dei cinque Stati su cui si estende il nostro territorio sono liberi di unirsi a noi" ha dichiarato Russel Means in una conferenza stampa a Washington. Il rappresentante dei Sioux ha precisato che passaporti e patenti saranno consegnati a tutti gli abitanti del territorio che rinunceranno alla loro cittadinanza statunitense. Una delegazione di responsabili Lakota ha indicato in un messaggio indirizzato al Dipartimento di Stato che la nazione Sioux si ritira unilateralmente dai Trattati conclusi col governo federale americano, alcuni dei quali vecchi di oltre 150 anni.

Tali Trattati sono "parole senza valore su carta senza valore" e "sono stati violati a più riprese per privarci della nostra cultura e delle nostre usanze e per rubare la nostra terra", hanno affermato i rappresentanti della tribù. "Abbiamo sottoscritto 33 trattati con gli Stati Uniti che non sono stati rispettati", ha dichiarato Phyllis Young, una militante della causa dei nativi americani che ha contribuito a organizzare nel 1977 la prima conferenza internazionale sui diritti degli indiani.

Solo una parola: solidarietà. I nativi americani sono stati disprezzati, spazzati via, imbrigliati nelle riserve, sistematicamente oppressi dalla nascente democrazia americana. Hanno firmato trattati che il governo statiunititense ha promesso di rispettare e che ha regolarmente disatteso sin dalla firma. Negli ultimi anni se si parla di indiani d'america si pensa a grandi casinò nelle riserve, gioco d'azzardo e fondamentalmente decadenza, il tutto mischiato a stereotipi di vecchie tradizioni e dialoghi con gli spiriti. Penso che entrambe le visioni siano un'idiozia, gli "Indiani del 2000" non sono nè l'uno nè l'altro, penso e spero siano semplicemente un popolo che, al contrario di molti altri è riuscito a mantenere le proprie tradizioni nonostante l'invasione della cultura più distruttiva e relativista che il mondo moderno abbia partorito. Adesso non so cosa succederà, forse il governo americano (non vorrei dover ricordare a chi è in mano) semplicemente li ignorerà mandando a farsi fottere la democrazia e l'autodeterminazione dei popoli, forse si firmeranno altri trattati, forse si scoprirà che è stata tutta un bufala o una dichiarazione di un mezzo pazzo, ma solo per aver spiegato al mondo che i Lakota non si sono piegati e hanno mantenuto vive le loro tradizioni culturali hanno il mio più profondo rispetto. Dobbiamo anche noi muoverci in tal senso, mantenere, esaltare, trasmettere le nostre tradizioni ed il nostro Amor Patrio, in questo mondo occidentale che in nome dell'egualitarismo ha ucciso il particolare, che in nome di un diritto di uguaglianza ha spazzato via quello che ci rende speciali e che rende l'uomo così interessante..

Parole per combattere.

DerWerwolf

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