martedì 29 gennaio 2008

Punti di vista..

Immaginate di rinchiudere qualche centinaio di topi in un campo di bocce, che avete provveduto a recintare con alte pareti di legno, per tre lati su quattro. Il quarto lato – uno di quelli lunghi – non ha bisogno di pareti, poichè subito accanto alla sabbia c’è l’acqua di uno stagno: in quella direzione i topi non potranno andare.

Gettate nel campo un pò di cibo, che sia sufficiente a tenerli in vita, ma non a sfamarli tutti. Quando il nervosismo per la fame cresce, e la ricerca di cibo diventa più spasmodica, infilate un dito in uno dei tanti forellini che avete praticato sulle pareti di legno, e aspettate che i topi ve lo morsichino. A quel punto urlate di dolore, prendete lo schioppo e ne fate fuori una decina.

I topi per un momento si calmano.

Tornate a gettare del cibo, poi riducetene la dose, lasciate che la fame cresca, tornate a infilare il dito in un forellino, e impallinate nuovamente quelli che ve lo morsicano.

Se qualcuno protesta per il continuo massacro dei topi, mostrategli il dito ferito, e spiegategli che i topi devono imparare a rispettare chi li nutre.

Dopo aver ripetuto il ciclo per un pò di tempo, riducete drasticamente le quantità di cibo, obbligando i topi ad ammazzarsi fra di loro pur di riuscire a sopravvivere. Vedrete così che i più forti riusciranno comunque a nutrirsi, ...

... mentre i più deboli si lanceranno con disperazione verso le pareti, cercando a tutti i costi di uscire da uno dei forellini che avete praticato.

A quel punto vi trovate obbligati a rinforzare le pareti con delle lastre di acciaio, perchè i topi rischiano di scavarsi nel legno una via di uscita.

Niente più forellini, niente più morsicature, niente più punizioni. Interrompete del tutto la somministrazione di cibo, e restate semplicemente a guardare.

Quando lo scompiglio e la disperazione avranno raggiunto i massimi livelli, vedrete che i topi cercheranno di scavare delle gallerie sotto le pareti rinforzate, pur di uscire alla ricerca di cibo.

A quel punto chiedete gentilmente ai vostri amici egiziani di tappare quelle gallerie.

Benvenuti a Gaza.



Tratto da Thule Italia Blog

venerdì 25 gennaio 2008

DAJE

Dopo tanto, troppo tempo, cade un governo iniquo ed infame. C'è solo da sperare che il prossimo non sia uguale.

mercoledì 16 gennaio 2008

Dimissioni e Solidarietà

Notizia della mattinata, indagata per CONCUSSIONE la moglie del "Ministro" Clemente Mastella. Mastella annuncia le sue dimissioni alla camera in un discorso dove indica di preferire stare vicino a sua moglie e di non poter svolgere il suo ruolo istituzionale in queste condizioni, accusando la magistratura di aver organizzato una trappola per ostacolare la sua riforma del sistema giudiziario.
A prescindere dal fatto che le accuse a lady Mastella siano fondate o meno, a prescindere dalle accuse dell'ormai ex ministro, soprassediamo anche sul fatto che la "riforma" annunciata probabilmente esiste solo nella sua testa, la cosa che mi sconvolge è un'altra: da Prodi a Berlusconi, tutte le formazioni politiche esprimono solidarietà.
MA PERCHE'?
Ragioniamo.
Hanno fatto un torto al povero Clemente accusando la moglie? Sarà aperta un'indagine, avranno delle prove, qualcosa?
In ogni caso, cosa c'entra lui? Potenzialmente niente (probabilmente molto se ha deciso di dimettersi così velocemente, mentre in occasione di altre pessime figure si è attaccato alla poltrona con le unghie e con i denti).
Poi, la solidarietà. Insisto. Perchè?
Lo hanno obbligato a dimettersi? Lo hanno minacciato? Aveva un pistola puntata alla tempia? NO, è stata una sua scelta (lodevole, tra l'altro) per stare vicino alla moglie, forse per essere pulito.
Giulio Cesare ripudiò sua moglie quando su di lei caddero accuse pesanti di tipo religioso. Il grande condottiero disse una frase poi diventata storica: "La moglie di Cesare DEVE essere al di sopra di ogni sospetto", intendendo che i suoi affini dovevano necessariamente avere una condotta ineccepibile.
Clemente ha deciso, al contrario di Cesare, di non ripudiare la moglie ma di rinunciare al potere.
Ripeto. Lodevole iniziativa, per una volta ben fatto. Ma perchè la solidarietà di tutti?
Perchè forse sperano in un supporto bipartisan in un caso analogo che li riguarda direttamente? Si richiede semplicemente un po' di serietà, prendere atto delle dimissioni del ministro, se proprio ringraziarlo per il lavoro svolto (anche se io non lo farei), magari dimostrare dispiacere e disponibilità in un aiuto morale, basta! Il resto riguarda un'indagine penale molto grave e la successiva vita sentimentale di Mastella di cui, con rispetto parlando, me ne frego!
Risparmiare la solidarietà per questioni che la meritano davvero, per favore.

Parole per combattere..

DerWerwolf

sabato 12 gennaio 2008

Davvero così facile?

Mi sono reso conto di una cosa, decisamente semplice a dir la verità, ma nonostante questo non tutti riescono ad afferrarla. O meglio. Chi ci governa o pretende di farlo non riesce ad afferrarla.
Non si può accontentare tutti.
Puro e semplice; se si applica una legge, si costruisce un'infrastruttura, si arresta qualcuno, etc. ci saranno comunque degli scontenti. Possiamo considerare ogni popolo come una famiglia in cui le tensioni sociali sono metaforicamente identificate con i desideri di sfogarsi dei vari componenti: il padre vuole andare ad un concerto di musica classica, il figlio al cinema, la figlia a ballare, la madre dall'estetista, il nonno al circolo delle carte e la nonna a spettegolare con la vicina di casa. Il problema è che queste attività vogliono essere svolte contemporaneamente e la famiglia non si può dividere. Quindi accontentando uno si scontentano gli altri.
Quindi, tornando a questioni più pratiche, cari abitanti di Pianura che state spaccando tutto da giorni perchè non volete più rifiuti: le vostre lamentele sono sacrosante, la colpa dell'immondizia è della regione, del comune, della provincia, del governo, del nord, del sud, dei napoletani, dei salernitani, dei milanesti, dei cani, dei gatti, delle galline e probabilmente anche colpa mia nonostante non abbia mai messo piede nella mia vita a Napoli, ma adesso che la colpa l'abbiamo tutti e che la monnezza è ancora lì cosa facciamo? Continuate a lanciare sassi ai poliziotti per poi lamentarvi che vi manganellano? Assaltate i camion dell'esercito per poi lamentarvi se i militari vi hanno rotto il naso? Oppure vi date una svegliata, la smettete di fare le pecore e cercate di pensare anche voi dove si possa mettere tutto lo schifo che anche voi avete prodotto. Ogni tanto magari dopo aver gridato per una settimana NO NO NO NO lanciare qualche proposta? Oppure a Napoli hanno la monnezza anche nel cervello? Sono anni che l'emergenza rifiuti continua e nessuno ha fatto niente oltre che protestare ogni tanto e poi votare ancora le stesse persone che i camorristi approvano. Ed ora siamo ridotti così, con tonnellate di roba puzzolente ed un rischio sanitario enorme, con discariche piene ed altre che non si vogliono aprire, con un inceneritore fermo per indagini varie e nessuna voglia di aprirne altri (perchè sono pericolosi, già, mentre i topi che ti corrono per casa con tutte le malattie del mondo non lo so).
Adesso basta, aprite gli occhi, accendete il cervello, rimboccatevi le macchine ed aiutate i soldati a pulire, proponete sistemazioni per i rifiuti, costringete alle dimissioni quei bastardi che vi governano male ed elevate uomini nuovi non mischiati con la delinquenza. Perchè non possono sempre essere altri a salvarvi da voi stessi!

Parole per combattere...

Der Werwolf

domenica 6 gennaio 2008

giovedì 3 gennaio 2008

Il destino di un Guerriero

Gran bel film, niente da dire. Uno spaccato della Spagna Imperiale del 1600, piena guerra dei 30 anni.
Mi ha fatto riflettere sulla conoscenza che forniscono della Storia nella scuola italiana: ciò che rimane sempre più impresso è il periodo Classico, qualche accenno del Medioevo, in Rinascimento ma inteso più come storia dell'arte, per poi fare un salto immenso al Risorgimento ed alla Storia del '900 (sempre che la si faccia).
Sembra quasi che si voglia limitare la conoscenza del periodo più buio della nostra penisola, spezzata in molti staterelli soggetti alle più disparate monarchie europee, alleati dell'una o dell'altra. Eppure fu un periodo di orgoglio sfrenato, in guerra con tutti ma schiavi di nessuno, orgogliosamente indipendenti e divisi! Da quel periodo comparve lo stato moderno, da quel periodo nacque l'orgoglio nazionale, per salvare tutte le caratteristiche positive che ogni città coltivava e per impedire al resto degli stati europei di conquistarci una volta per tutte. In quel tempo, nonostante fossimo così divisi, o forse proprio per questo, gli Italiani erano ai massimi livelli in tutti i campi, come navigatori, guerrieri, poeti, scultori, ingegneri, mercanti, ovunque ci fosse un migliore, ebbene, proveniva dalla penisola!
Paradossalmente oggi che ci diamo arie di grande civiltà, di stato moderno, importante in chiave europea, mediatore internazionale, grande partner per le nazioni più forti del mondo, siamo messi molto peggio che 400 anni fa.
Certo, sicuramente viviamo meglio, come tutto il mondo occidentale, non sto dicendo che sarebbe bello tornare al 1600, ma ormai ci accontentiamo se ci menzionano in qualche studio internazionale, enfatizzano la notizia che un astronauta italiano va per qualche settimana nella ISS, e ci si gonfia il petto quando uno straniero prende il premio Nobel per una ricerca a cui abbiamo collaborato.
Vergogna!
Mi rifiuto di vivere in una Nazione che ha perso la sua volontà di potenza, che si accontenta, che vuole vivere alla giornata. Bisogna impegnarsi per far tornare l'Italia e gli Italiani ai primi livelli nel mondo, per essere ancora una volta una guida, un faro per le generazioni future. E che non mi si dica che non riusciremo mai a battere il livello di produttività degli USA, chi se ne frega? Quelli producono tanto? E noi dobbiamo progettare quello che produrranno! I Cinesi lavorano per un pugno di riso al giorno, ed io me ne sbatto! Noi costruiremo materiali di così elevata fattura, così funzionali, così belli che non avremo concorrenza. Senza contare delle politiche di valorizzazione del mercato interno, mi chiedo perchè io debba andare a comprare pomodori di serra giapponesi che fanno schifo, quando al Sud coltivano delle prelibatezze: comprare italiano quindi, ridare il giusto valore alle cose e lavorare per incrementarlo.
Lavorare tutti per far ritornare la Patria sulla cima del mondo...

Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo ancora una volta la nostra sfida alle stelle!

Parole per combattere..
Der Werwolf