venerdì 22 febbraio 2008

Il Kosovo è Serbia


Il Kosovo è la culla della civiltà serba.
La maggioranza albanese si è creata in seguito ad immigrazione e deportazioni.
Il Kosovo è da sempre terra dei Serbi.
Non c'è niente altro da dire.

mercoledì 13 febbraio 2008

La Rivoluzione, l'Italia, la Politica, le donne e gli stronzi


Ebbene, visti gli annunci, le proteste, i commenti e tutto quello che ho scritto e letto in giro riguardo all'argomento, penso sia giunta l'ora di fare un po' di chiarezza. Soprattutto per me.
Cosa penso della manovra di Fini e Silvio per le liste uniche del PDL? Che è una grande manovra politica. Penso che l'unione dei voti dei due partiti porterà quasi sicuramente ad una lista con un potere enorme, che divorerà le liste più piccole e potrà governare il paese.
Soprattutto a seguito di più o meno vantaggiosi accordi con il suo gemello, il PD di Veltroni.
Evviva, l'Italia ha finalmente la sua politica bipolare.
Un commento, parafrasando i romani: e sticazzi?
Grande manovra politica, probabilmente si attireranno molti elettori indecisi che decideranno di non buttare via il proprio voto per i partiti più piccoli, ma il vero problema non sono le elezioni, non è la vittoria, la questione è cosa rimane dopo i festeggiamenti.
Rimane un gigantesco partito piovra che è per la maggior parte l'esatta espressione della Casta parassita. Rimane una macchina borghesuccia e moderatamente conservatrice, che permetterà ai suoi di sfogare piccole ribellioni su battaglie senza importanza. Rimarrà un bipolarismo perfetto, esattamente come la Camera ed il Senato, ovvero falso ed inutile. Ogni tanto PDL e PD discorderanno su argomenti secondari per continuare a dividersi l'Italia.
E quella parte che era AN? Dimentichiamocela, se non subito entro pochi anni verrà assimilata completamente alla nuova formazione. I suoi Valori, la sua Fede, le sue Origini sono già dimenticate nella mente del suo Illuminatissimo Presidente FINI.
Che ne sarà dell'Onore? Del Cameratismo e dei Camerati? Che ne sarà dell'Italia e del benessere degli Italiani? Che ne sarà della socializzazione iniziata dal fascismo e portata avanti in questi anni da buona parte dell'MSI, prima, di AN, fino ad ora, e dalla Destra Radicale?
Io penso che tutto verrà spazzato via per una cosa che si chiama strategia politica. Desolante, ma vero. La parte di PDL che adesso è AN acquisirà negli anni sempre più influenza, rispetto a Forza Italia, è innegabile, ma una volta diventata più forte non sarà più AN, non sarà più nulla. Sarà semplicemente uno di quei partiti fantasma senza idee e senza battaglie da combattere, che corrono dietro agli elettori invece che indirizzarli.
E che ne sarà di Noi? Degli uomini e dei ragazzi che hanno dato tutto per l'Idea?
Piegati o spezzati, questa sarà la nostra fine lì dentro. In questi giorni alcuni miei Camerati mi hanno parlato di una corrente del PDL, con cui mantenere vive le nostre idee. Quello che non hanno capito è che una corrente nel PDL avrà la stessa influenza di un addetto alle pulizie muto e cieco in una multinazionale. Già ora all'interno di Alleanza Nazionale le correnti sono più che altro una distizione, per distinguere i modi e gli ideali politici dei vari Alleanzini. Un congresso serio non lo si fa da Fiuggi, e quello richiesto da Gianni Alemanno non credo che avrà reali possibilità di cambiamento. Ma in ForzaItalia/PDL? Ancora peggio! Un partito nato e cresciuto attorno ad un capo carismatico che non ha mai nemmeno avuto l'idea di un congresso, che non sa cosa sia un congresso, che non sa cosa voglia dire ascoltare gli altri e che, fondamentalmente, se ne frega di tutto e tutti tranne che di se stesso. Ma quale corrente? Ma quale capacità decisionale? Se anche la "nostra" corrente dovesse diventare importante e potente, l'unico modo per prendere decisioni sarebbe la scissione, visti i presupposti.
E quando Berlusconi si "ritirerà"? Nel caso peggiore il PDL si frammenterà di nuovo in tanti partiti, e probabilmente Il-Partito-Una-Volta-Conosciuto-Come-Alleanza-Nazionale avrà più potere e più voti, ma sarà un contenitore vuoto. Nel caso migliore la guida del PDL passerebbe a Fini..
Forse era meglio la prima opzione.
Quindi non c'è futuro per un Camerata nel PDL, né oggi, né mai. Non con queste caratteristiche, non con questo modo di far politica; oppure si può rimanere e lavorare nel PDL, ma penso che il prezzo nessuno di noi sia disposto a pagarlo: la perdita della Dignità.
Marcello De Angelis in un intervento recente dice che quello che conta è la vittoria, che non si deve abbandonare la lotta solo se si cambia l'aspetto della divisa. Ma caro Marcello, quando a cambiare non è la divisa ma la bandiera? Quella bandiera TRICOLORE che hai e abbiamo giurato di difendere fino alla morte? Quel vessillo NERO che da anni portiamo orgogliosamente sollevato in ogni angolo del mondo dove mettiamo piede?
No, Marcello, io non ci sto. Io non sono Badoglio, io non cambio bandiera. Se tutta la struttura intorno a me si prepara a scappare al Sud e spazzare via tutto quello per cui io ho combattuto negli ultimi anni io non vi seguo. Io mi ritiro verso nord, nella vera Repubblica, al ridotto alpino.
Probabilmente rimarrò da solo, probabilmente verrò schiacciato dalle truppe spregiudicate e senza onore del PDL, ma almeno cadrò con la consapevolezza di non aver tradito ciò in cui credo. E di aver lottato fino alla fine, forse inutilmente, forse no, sotto la mia Bandiera Tricolore ed il mio Vessillo Nero.

All'atto pratico ora rimarrò in attesa. Mi sono preso un impegno per il prossimo futuro e lo porterò a termine, poi farò le mie valutazioni conclusive e vedrò che strada intraprendere.
Magari il famoso congresso chiesto da Alemanno porterà ad uno stravolgimento dei rapporti nel partito e la lista unica incriminata rimarrà solamente una lista, i due partiti vivrebbero di vita propria. Forse in seguito di questo congresso AN riscoprirà le sue origini sociali, nazionali, identitarie ed inizierà un nuovo periodo di collaboriazione con il Partito ed i Camerati.
Forse mi sveglierò domani mattina, accenderò il cellulare e riceverò 200 telefonate di precipitarmi a Roma che si fa la Rivoluzione. Forse.
Ma più probabilmente.. No..

Der Werwolf

AN ed il PDL

Intervenendo nel dibattito in corso su www.identitario.org. Rispondo al post di Simone Spiga:
Quindi per concludere, nel condannare categoricamente le modalità che hanno portato a questo soggetto elettorale, mi chiedo e lo chiedo a voi, perché non accettare questa nuova immensa sfida che potrebbe essere la nascita di una vera rivoluzione italiana per ridare dignità e onore alla nostra patria?

Perchè questa sfida non è regolare. E' come se uno studente di una classe di liceo classico si impone come sfida di far cambiare l'ordinamento alla sua classe in un istituto tecnico. Se sei al classico, o te ne vai al tecnico oppure te ne stai lì. Lamentandoti, facendo opposizione, cercando di portare un po' di "tecnologia" e basta. Non si possono fare i miracoli. Non si può rendere i neoliberisti sociali, identitari, nazionali e decisamente camerati, soprattutto se tutti i tuoi dirigenti e referenti continuano a dirti di non preoccuparti, che va bene così, che è il futuro, quando anche un grande uomo come Marcello de Angelis difende questa manovra.
Penso che ogni intervento dei nostri Boss che parla di opportunità, di cambiamento, di rivoluzione interna al PDL, stia semplicemente cercando di arginare il malcontento. Penso che cerchino di tenerci a bada e non perdere tutta la base militante (quella che si sbatte per niente, non quelli che hanno poltrone e basta).
Penso che questo partito, che ormai ha perso la sua anima e si fa indirizzare dai suoi indegni dirigenti, non mi rappresenta più, e non sono più disposto a lavorare per loro. Non solo per questa decisione, ma questa è l'ultima goccia!
Io rispetterò gli impegni presi, ma poi prenderò le mie decisioni.
BASTA FARSI PRENDERE PER IL CULO!

domenica 10 febbraio 2008

10 Febbraio.. Io non scordo...


In occasione della quarta Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle Foibe, RBN in collaborazione con Novopress Italia organizza la manifestazione virtuale “10 FEBBRAIO: IO NON SCORDO”. Al fine di sensibilizzare nei confronti di un argomento tanto spinoso quanto de facto sommerso, domenica 10 febbraio alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati di Tricolore listato a lutto osserveranno un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini. In un Paese che con fare incerto e talora stizzito muove faticosamente i primi passi verso la verità storica, e che in ogni sede, dalle istituzioni politiche alla scuola, tende ad insabbiare con troppa disinvoltura i lati oscuri del proprio passato mediante la censura culturale e la minimizzazione dei tragici eventi che a partire dall’8 settembre 1943 colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia l’affermazione “IO NON SCORDO” è un atto rivoluzionario che intende contribuire a riscattare le migliaia di Italiani infoibati dalla furia slavo-comunista. È scandaloso che a più di mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ricercare e affermare la verità storica sia da più parti considerato alla stregua di un reato d’opinione; che storici di rilievo siano osteggiati nelle loro ricerche, talora pubblicamente dileggiati, ora con le armi della critica interessata ora dal consueto manipolo di utili idioti ideologizzati; che i più giovani ignorino, per deficit didattico, la portata devastante dei fatti in oggetto; che non si possa a tutt’oggi parlare apertamente di pulizia etnica ai danni della popolazione italiana del Nord-Est, che ha dovuto subire rastrellamenti, deportazioni, torture e esodi di massa con esiti spesso indegni, com’è il caso del tristemente noto “treno della vergogna”. Agli isterismi di massa preferiamo pero’ lo stile, manifestando il nostro dissenso – che in realtà è un con-senso, un sentire comune, espressione della consapevolezza di appartenere alla comunità nazionale – in maniera composta, disciplinata e silenziosa, sul web come nelle piazze, invocando il Lutto nazionale per gli oltre 10.000 morti accertati e per quelli ancora da accertare. E’ richiesto il massimo grado di partecipazione.

sabato 2 febbraio 2008

Voglia di Rivoluzione


E no. E adesso basta. Adesso, parafrasando Cecchini, i Fratelli d'Italia si sono rotti le palle. Cade il governo. Bene. Consultazioni. Bene. Governo tecnico. Male. Elezioni? Male. Perchè male? perchè sono entrato in quell'ottica "politica" dove ci si accorge tutti quelli che partecipano ai grandi giochi elettorali sono dei grandissimi stronzi. Non ce n'è uno che lavori ed agisca per il bene dell'Italia. O degli Italiani. Anzi, a sto punto mi accontenterei anche solo della maggioranza degli Italiani; ripensandoci anche una minoranza di Italiani sarebbe meglio di questo. Perchè cos'è questo? Questo è un sistema marcio portato avanti da persone che guardano solo il LORO interesse o, al limite, il LORO partito. E la cosa più ridicola è che siamo noi a permetterglielo.
Ritengo emblematico il caso Bassolino in Campania: anni ed anni di malgoverno ma lui è "democraticamente" ancora lì. E sapete perchè noi siamo ancora qui a votarli? Perchè ci sono solo loro, ed il loro potere ed i loro mezzi ci convincono che sono necessari e sono il Bene, mentre i non omologati, quelli che pensano, gli indipendenti, gli Uomini, insomma, sono il Male. In realtà la nostra è diventata una falsa democrazia, sono sempre gli stessi vecchi tromboni a girare, cambiano d'abito, cambiano colore, ma per simbolo hanno sempre un popolo che muore.

Per questo sono giunto ad invocare la Rivoluzione come il sacro fuoco! Una lotta armata, un moto di popolo che inondi le nostre città, sfondando i portoni dei centri del potere e prenda a calci queste cariatidi succhiasoldi e parassite. Una Rivoluzione che permetta ancora alla parte sana della Nazione di essere protagonista del proprio destino, che crei un'Italia non asservita in ambito internazionali, che si fondi non sul lavoro ma sui lavoratori, che ricrei l'Amor Patrio, la forza delle idee ed il morire per essere, che pulisca la nostra penisola da multinazionali, industriali, mafiosi, parassiti, giornalisti di regime, tv spazzatura, antitaliani e tutta la feccia che divora come un cancro le nostre città e la nostra Nazione.


Mentre sono perso in queste mie visioni, mi rendo conto dell'ostacolo più grande a questo sogno. No, non è la polizia, né l'esercito o le forze dell'ordine (che ci seguirebbero volentieri, probabilmente). Quello che mi blocca è il popolo. La nostra gente non è più da movimentismo di massa, da grandi proteste, da rivolte per i propri diritti. Siamo diventati il popolo delle veline e del grande fratello. Un popolo qualunquista, perbenista e pronto a farsi imporre la propria volontà sempre da altri. Pronto a farsi mettere parole in bocca da chi parla sempre per lui, ma mai a suo favore.
Siamo quelli che "perchè in medio oriente fanno la guerra? Che palle.. Non possono andare a ballare o al cinema come tutti?" "W Prodi.. Ah, ma è uno stronzo.. Allora W Silvio.. Ah, ma è uno stronzo.. Allora W Walter.. Ah, ma è uno stronzo.. Allora W.. etc.." "Che stronzi i fascisti, hanno fatto irruzione al grande fratello per una puttanata contro i prezzi delle case (Ehi ma vivo sotto un ponte!!!)". E non finisce qui.. Stiamo diventando un popolo di fighetti conformisti, sempre a seguire la moda di turno, stando bene attenti a non farci male, a non fare fatica, a non sporcarci, a non farci crescere i peli superflui. In più non concepiamo stili di vita alternativi al nostro, non riusciamo proprio a pensare che esistano: se si devia dal gregge si diventa degli emarginati.
Ebbene, se tutto questo è Bene, allora io sono il Male!
E siamo sempre di più, stanchi del mondo di oggi. L'importante è non perdere il coraggio delle proprie idee, non farsi tentare dalla facilità del conformismo, non abbattersi per i fallimenti ma continuare a lottare, aggregando altri Uomini alla nostra causa e cercando di informare questa gente, garantendo loro un futuro e la verità.

Viva la Rivoluzione, dunque, la Rivoluzione ed il Pensiero Rivoluzionario.
Viva l'Italia. Italia come battaglia!

Parole per combattere...