martedì 11 dicembre 2007

I contratti in Italia

Autostrade bloccate, TIR ovunque, distributori di benzina senza carburante, queste sono le prime conseguenze immediate del blocco degli autotrasportatori. Ci saranno poi quelle a lungo termine, dalla crisi di rifornimenti per i supermercati ai danni per gli agricoltori a causa della giacenza in magazzino di ortaggi e frutta che rischia di andare a male.
Gli autisti di mezzi pesanti chiedono l'adeguamento delle tariffe al valore corrente, visto che i loro stipendi sono rimasti gli stessi negli ultimi anni mentre il gasolio e i costi relativi alla manutenzione dei mezzi sono aumentati notevolmente. Non voglio polemizzare sull'utilità o meno di questo sciopero, sui disagi per le altre persone, anche perchè non mi pare che questa categoria scioperi così spesso da potermi lamentare (insomma, non sono i trasporti pubblici!!!).
Vorrei solo far notare una cosa: i dipendenti del settore bancario hanno chiesto circa 200€ di aumento di stipendio mensile (in media) e glielo hanno concesso in pochissimo tempo. I metalmeccanici e molte altre categorie (insegnanti, commercianti, chimici-farmaceutici) cercano da anni un rinnovo dei contratti, anche con aumenti più contenuti ma non riescono ad ottenere nulla: perchè? Senza considerare le forze dell'ordine, obbligate a svolgere il proprio lavoro con mezzi ristrettissimi, con uno stipendio il più delle volte inadeguato a fronte di un aumento imbarazzante della criminalità.
Adesso, io capisco che lo stato non abbia mai, e dico MAI, soldi, ma non mi pare possibile una cosa del genere! Ogni governo negli ultimi anni ha fatto grandi proclami a favore di una lotta agli sprechi, soprattutto in ambito di lavoro statale, ma non è stato fatto praticamente niente. Anche la proposta di poco tempo fa di assumere un nuovo dipendente pubblico in seguito ad almeno tre pensionamenti è caduta nel vuoto per l'ostruzione di una certa sinistra che teme di perdere voti inimicandosi la grande casta degli statali.
Non ci sono storie: ogni anno il bilancio peggiora, nonostante aumenti più o meno fittizzi di gettiti fiscali e tesoretti vari immediatamente pubblicizzati e subito scomparsi. Però non ritengo ammissibile che i vari amministratori delegati delle holding (ex)pubbliche percepiscano uno stipendio mostruoso nonostante l'azienda sia in perdita perenne (vedi Alitalia, Ferrovie dello Stato, etc.).
Iniziare le pulizie a casa nostra, questa è la soluzione: lo sciopero fiscale tanto decanto da tanti politici in vena di notorietà è una cazzata pazzesca, perchè non farebbe che aggravare la situazione, l'unica soluzione è una oculata gestione del denaro pubblico, evitare gli sprechi, eliminare i vari furboni di casa nostra ed utilizzare una dote dell'uomo molto spesso poco sfruttata: il buonsenso.
Purtroppo sappiamo bene che non sarà l'attuale classe politica corrotta e parassitaria ad effettuare questo cambiamento: è necessaria, quindi, un'opera totale di coinvolgimento popolare nella cosa pubblica, un vento nuovo, spinto dalla necessità e non dalle beghe di partito, per spazzare via finalmente gli indegni al governo e poterci presentare di nuovo come una Nazione unita e forte. Re(s)pubblica: la cosa di tutti.

Parole per combattere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Re(s)pubblica: la cosa di tutti". sarebbe troppo bello.
Per ora la cosa appartiene tutta alla casta politica.
Marnie4

Anonimo ha detto...

Tutto vero e giusto quel che hai scritto. Peccato che queste analisi e prese d’atto siano fatte da chi è fuori dal contesto del potere, per poter porre rimedio. Chi c’è dentro, se ne frega. In questi giorni i "poveri" parlamentari della Camera dei deputati stanno trattando per ottenere un aumento. Pare che gli emolumenti dei senatori siano superiori a quegli dei deputati, perciò questi ultimi chiedono di essere equiparati. "Poveretti"! In alternativa, Bertinotti chiede di abbassare le retribuzioni dei senatori. Insomma, costi quel che costi, si chiede l'equiparazione ad ogni costo! Con gli occhi puntati sul bilancino dei loro introiti, si dimenticano dei gravi problemi della nostra nazione, quando non fanno di peggio, producendone altri. Sarà una pia illusione, ma spero tanto che nel nuovo anno, appena nato, le cose vadano meglio, ma si presenta pure bisesto e forse ancora funesto, per la nostra nazione.
A parte ciò, ancora Buon Anno 2008.