giovedì 3 gennaio 2008

Il destino di un Guerriero

Gran bel film, niente da dire. Uno spaccato della Spagna Imperiale del 1600, piena guerra dei 30 anni.
Mi ha fatto riflettere sulla conoscenza che forniscono della Storia nella scuola italiana: ciò che rimane sempre più impresso è il periodo Classico, qualche accenno del Medioevo, in Rinascimento ma inteso più come storia dell'arte, per poi fare un salto immenso al Risorgimento ed alla Storia del '900 (sempre che la si faccia).
Sembra quasi che si voglia limitare la conoscenza del periodo più buio della nostra penisola, spezzata in molti staterelli soggetti alle più disparate monarchie europee, alleati dell'una o dell'altra. Eppure fu un periodo di orgoglio sfrenato, in guerra con tutti ma schiavi di nessuno, orgogliosamente indipendenti e divisi! Da quel periodo comparve lo stato moderno, da quel periodo nacque l'orgoglio nazionale, per salvare tutte le caratteristiche positive che ogni città coltivava e per impedire al resto degli stati europei di conquistarci una volta per tutte. In quel tempo, nonostante fossimo così divisi, o forse proprio per questo, gli Italiani erano ai massimi livelli in tutti i campi, come navigatori, guerrieri, poeti, scultori, ingegneri, mercanti, ovunque ci fosse un migliore, ebbene, proveniva dalla penisola!
Paradossalmente oggi che ci diamo arie di grande civiltà, di stato moderno, importante in chiave europea, mediatore internazionale, grande partner per le nazioni più forti del mondo, siamo messi molto peggio che 400 anni fa.
Certo, sicuramente viviamo meglio, come tutto il mondo occidentale, non sto dicendo che sarebbe bello tornare al 1600, ma ormai ci accontentiamo se ci menzionano in qualche studio internazionale, enfatizzano la notizia che un astronauta italiano va per qualche settimana nella ISS, e ci si gonfia il petto quando uno straniero prende il premio Nobel per una ricerca a cui abbiamo collaborato.
Vergogna!
Mi rifiuto di vivere in una Nazione che ha perso la sua volontà di potenza, che si accontenta, che vuole vivere alla giornata. Bisogna impegnarsi per far tornare l'Italia e gli Italiani ai primi livelli nel mondo, per essere ancora una volta una guida, un faro per le generazioni future. E che non mi si dica che non riusciremo mai a battere il livello di produttività degli USA, chi se ne frega? Quelli producono tanto? E noi dobbiamo progettare quello che produrranno! I Cinesi lavorano per un pugno di riso al giorno, ed io me ne sbatto! Noi costruiremo materiali di così elevata fattura, così funzionali, così belli che non avremo concorrenza. Senza contare delle politiche di valorizzazione del mercato interno, mi chiedo perchè io debba andare a comprare pomodori di serra giapponesi che fanno schifo, quando al Sud coltivano delle prelibatezze: comprare italiano quindi, ridare il giusto valore alle cose e lavorare per incrementarlo.
Lavorare tutti per far ritornare la Patria sulla cima del mondo...

Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo ancora una volta la nostra sfida alle stelle!

Parole per combattere..
Der Werwolf

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