
Ebbene, visti gli annunci, le proteste, i commenti e tutto quello che ho scritto e letto in giro riguardo all'argomento, penso sia giunta l'ora di fare un po' di chiarezza. Soprattutto per me.
Cosa penso della manovra di Fini e Silvio per le liste uniche del PDL? Che è una grande manovra politica. Penso che l'unione dei voti dei due partiti porterà quasi sicuramente ad una lista con un potere enorme, che divorerà le liste più piccole e potrà governare il paese.
Soprattutto a seguito di più o meno vantaggiosi accordi con il suo gemello, il PD di Veltroni.
Evviva, l'Italia ha finalmente la sua politica bipolare.
Un commento, parafrasando i romani: e sticazzi?
Grande manovra politica, probabilmente si attireranno molti elettori indecisi che decideranno di non buttare via il proprio voto per i partiti più piccoli, ma il vero problema non sono le elezioni, non è la vittoria, la questione è cosa rimane dopo i festeggiamenti.
Rimane un gigantesco partito piovra che è per la maggior parte l'esatta espressione della Casta parassita. Rimane una macchina borghesuccia e moderatamente conservatrice, che permetterà ai suoi di sfogare piccole ribellioni su battaglie senza importanza. Rimarrà un bipolarismo perfetto, esattamente come la Camera ed il Senato, ovvero falso ed inutile. Ogni tanto PDL e PD discorderanno su argomenti secondari per continuare a dividersi l'Italia.
E quella parte che era AN? Dimentichiamocela, se non subito entro pochi anni verrà assimilata completamente alla nuova formazione. I suoi Valori, la sua Fede, le sue Origini sono già dimenticate nella mente del suo Illuminatissimo Presidente FINI.
Che ne sarà dell'Onore? Del Cameratismo e dei Camerati? Che ne sarà dell'Italia e del benessere degli Italiani? Che ne sarà della socializzazione iniziata dal fascismo e portata avanti in questi anni da buona parte dell'MSI, prima, di AN, fino ad ora, e dalla Destra Radicale?
Io penso che tutto verrà spazzato via per una cosa che si chiama strategia politica. Desolante, ma vero. La parte di PDL che adesso è AN acquisirà negli anni sempre più influenza, rispetto a Forza Italia, è innegabile, ma una volta diventata più forte non sarà più AN, non sarà più nulla. Sarà semplicemente uno di quei partiti fantasma senza idee e senza battaglie da combattere, che corrono dietro agli elettori invece che indirizzarli.
E che ne sarà di Noi? Degli uomini e dei ragazzi che hanno dato tutto per l'Idea?
Piegati o spezzati, questa sarà la nostra fine lì dentro. In questi giorni alcuni miei Camerati mi hanno parlato di una corrente del PDL, con cui mantenere vive le nostre idee. Quello che non hanno capito è che una corrente nel PDL avrà la stessa influenza di un addetto alle pulizie muto e cieco in una multinazionale. Già ora all'interno di Alleanza Nazionale le correnti sono più che altro una distizione, per distinguere i modi e gli ideali politici dei vari Alleanzini. Un congresso serio non lo si fa da Fiuggi, e quello richiesto da Gianni Alemanno non credo che avrà reali possibilità di cambiamento. Ma in ForzaItalia/PDL? Ancora peggio! Un partito nato e cresciuto attorno ad un capo carismatico che non ha mai nemmeno avuto l'idea di un congresso, che non sa cosa sia un congresso, che non sa cosa voglia dire ascoltare gli altri e che, fondamentalmente, se ne frega di tutto e tutti tranne che di se stesso. Ma quale corrente? Ma quale capacità decisionale? Se anche la "nostra" corrente dovesse diventare importante e potente, l'unico modo per prendere decisioni sarebbe la scissione, visti i presupposti.
E quando Berlusconi si "ritirerà"? Nel caso peggiore il PDL si frammenterà di nuovo in tanti partiti, e probabilmente Il-Partito-Una-Volta-Conosciuto-Come-Alleanza-Nazionale avrà più potere e più voti, ma sarà un contenitore vuoto. Nel caso migliore la guida del PDL passerebbe a Fini..
Forse era meglio la prima opzione.
Quindi non c'è futuro per un Camerata nel PDL, né oggi, né mai. Non con queste caratteristiche, non con questo modo di far politica; oppure si può rimanere e lavorare nel PDL, ma penso che il prezzo nessuno di noi sia disposto a pagarlo: la perdita della Dignità.
Marcello De Angelis in un intervento recente dice che quello che conta è la vittoria, che non si deve abbandonare la lotta solo se si cambia l'aspetto della divisa. Ma caro Marcello, quando a cambiare non è la divisa ma la bandiera? Quella bandiera TRICOLORE che hai e abbiamo giurato di difendere fino alla morte? Quel vessillo NERO che da anni portiamo orgogliosamente sollevato in ogni angolo del mondo dove mettiamo piede?
No, Marcello, io non ci sto. Io non sono Badoglio, io non cambio bandiera. Se tutta la struttura intorno a me si prepara a scappare al Sud e spazzare via tutto quello per cui io ho combattuto negli ultimi anni io non vi seguo. Io mi ritiro verso nord, nella vera Repubblica, al ridotto alpino.
Probabilmente rimarrò da solo, probabilmente verrò schiacciato dalle truppe spregiudicate e senza onore del PDL, ma almeno cadrò con la consapevolezza di non aver tradito ciò in cui credo. E di aver lottato fino alla fine, forse inutilmente, forse no, sotto la mia Bandiera Tricolore ed il mio Vessillo Nero.
All'atto pratico ora rimarrò in attesa. Mi sono preso un impegno per il prossimo futuro e lo porterò a termine, poi farò le mie valutazioni conclusive e vedrò che strada intraprendere.
Magari il famoso congresso chiesto da Alemanno porterà ad uno stravolgimento dei rapporti nel partito e la lista unica incriminata rimarrà solamente una lista, i due partiti vivrebbero di vita propria. Forse in seguito di questo congresso AN riscoprirà le sue origini sociali, nazionali, identitarie ed inizierà un nuovo periodo di collaboriazione con il Partito ed i Camerati.
Forse mi sveglierò domani mattina, accenderò il cellulare e riceverò 200 telefonate di precipitarmi a Roma che si fa la Rivoluzione. Forse.
Ma più probabilmente.. No..
Der Werwolf